Digipay4Growth, il resoconto della conferenza di Bologna

Nel corso dell’incontro, organizzato in collaborazione con Liberex.net e ASTER, è stato illustrato il modello sviluppato da Sardex per innovare i rapporti economici tra pubblica amministrazione e imprese attraverso sistemi di pagamento digitali.

Un unico progetto, Digipay4Growth, con due applicazioni concrete: Digipay Zero Giorni (che riguarda il rapporto fornitori-amministrazioni pubbliche) e Social Pay (relativo all’erogazioni di contributi e di sussidi da parte di amministrazioni pubbliche e di fondazioni). E una filosofia comune: tenere la ricchezza ancorata al territorio, riattivare l’economia locale e le connessioni sociali, efficientare la spesa regionale e comunale con ricadute benefiche sul tessuto imprenditoriale.


La presentazione del progetto a cura di Giuseppe Littera

Si è chiusa con un ampio dibattito la fase finale di presentazione di Digipay4Growth, l’innovativa proposta cofinanziata dall’Unione Europea che ha visto Sardex.net capofila per l’Italia. La conferenza si è svolta nei giorni scorsi a Bologna all’Urban Center della Salaborsa.

Nell’ambito del progetto Digipay4Growth – che ha visto in questi anni il coordinamento di governi locali e associazioni di imprese a Bristol (Inghilterra), in Sardegna (Italia), Santa Coloma (Spagna) e in Olanda – Sardex ha studiato e applicato nuovi sistemi di pagamento digitale nel rapporto debito credito tra la pubblica amministrazione e le imprese. Grazie a questo intenso lavoro di ricerca è diventato possibile far sì che il potere di spesa degli attori pubblici venga utilizzato con maggiore frequenza all’interno delle reti locali e/o regionali.

Le spese del Comune o di una Regione, dei cittadini e delle imprese possono essere infatti condizionate in modo da portarle a circolare nel territorio, al fine di aumentare il rendimento sociale dell’economia locale. L’evento – organizzato in collaborazione con il circuito Liberex.net e ASTER, società consortile dell’Emilia-Romagna per l’innovazione e il trasferimento tecnologico – ha attirato l’interesse e la partecipazione attiva di numerosi soggetti: docenti, amministratori locali, imprenditori e persone che si occupano di cooperazione e di sistemi locali.

 

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