Il quotidiano austriaco Der Standard, con sede a Vienna, il 18 novembre 2013 ci ha dedicato un lungo e bell’articolo firmato dalla giornalista Christine Pawlata, inviata in Sardegna per studiare e approfondire il fenomeno Sardex. Attraverso le parole dei soci fondatori e di alcuni associati che hanno raccontato la loro esperienza del circuito, la cronista ha narrato la nostra storia, definendo “imprenditori creativi” gli aderenti al circuito. E tra questi “creativi” l’imprenditore Pietro Lilliu spiega alla giornalista come, grazie a Sardex, ha potuto effettuare un investimento che non sarebbe stato in grado di fare in euro, per mancanza di liquidità, riferendosi alla progettazione delle etichette per il vino. E da allora lo studio di design che gli ha fatto il lavoro è diventato suo cliente. Stefano Lai, proprietario del ristorante Enò, acquista il vino dal signor Lilliu che, a sua volta, va a mangiare nel ristorante di Stefano. E’ proprio questo il circolo virtuoso che si viene e creare con l’utilizzo del Sardex: poiché la moneta complementare non permette di accumulare interessi, il risparmio non vale la pena e i membri sono motivati ​​a far circolare rapidamente i Sardex guadagnati, generando ricchezza che rimane sul territorio con ricadute positive sull’economia regionale. In Sardegna, infatti, spiega Piero Sanna, cofondatore Sardex e responsabile dell’area broker, “è in atto una crisi finanziaria, ma non una crisi di produzione e il circuito offre alle aziende aderenti la possibilità di entrare in contatto tra loro, stimolando così l’acquisto e la vendita dei propri beni e servizi”. Potete prendere visione dell’articolo al seguente link.

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