Antas, una nuova finestra sul mondo nel panorama editoriale sardo

Anche Antas, bimestrale di musica e cultura sarda, ha scelto di aderire al circuito Sardex.net. L’obiettivo? Creare una filiera editoriale.

In tempi di crisi c’è chi rivolta completamente il proprio business ma c’è anche chi torna a investire in settori considerati dai più già morti e senza mercato. Pazzia? No, è un altro modo di vedere le cose. Lo stanno facendo i responsabili del bimestrale di musica e cultura sarda Antas, il direttore Pierpaolo Fadda, l’art-director Simone Riggio e l’editore Claudio Pia, che hanno costruito in neanche un anno una nuova e interessante realtà editoriale.

“Oggi nessuno investe più sul cartaceo ma noi crediamo che ci sia un mercato di lettori che ancora vogliono sfogliare una rivista tra le mani”, ci racconta Simone Riggio, “Per questo abbiamo curato molto la qualità dei contenuti e anche la carta, patinata e a colori. Certo, Antas è disponibile anche online!”

Antas-sardexDi cosa parla Antas? “Di storie e personaggi della Sardegna“, continua Riggio, “l’intento è quello di far sapere, non solo ai sardi, quanto in Sardegna siamo ancora capaci di fare nella cultura e nell’arte. La copertina dell’ultimo numero, per esempio, che tra l’altro coincide con il primo anno di pubblicazioni, l’abbiamo dedicata ai Giganti di Mont’e Prama, un’altra a Pinuccio Sciola. Facciamo articoli di approfondimento e si può dire che il giornale è tutto riassunto nel nome (Antas in sardo significa “finestre”). Cerchiamo di aprire una finestra sullo sconfinato mondo musicale sardo che ha radici millenarie – come l’ancestrale strumento delle launeddas – ma abbiamo anche l’obbiettivo di osservare la grande crescita della letteratura sarda, scrutando nel contempo gli orizzonti del teatro, del cinema e della pittura.”

In quest’ottica, l’adesione al circuito Sardex.net ha senso e sostanza, così motivata dall’editore Claudio Pia della PTM Editrice di Mogoro:

“Abbiamo deciso di aderire al circuito Sardex per sostenere la cultura sarda con la moneta dei sardi. Avrei potuto stampare ovunque per risparmiare in euro. Mi bastava cercare una tipografia economica su internet ma ho deciso che il mio progetto editoriale, in tutte le sue fasi di produzione e vendita, deve generare Sardex. Antas fa parte del circuito Sardex e leggerla è un valore aggiunto per le aziende che ne fanno parte, perché leggendo Antas si può sostenere Sardex, e viceversa…”

Come si svolge quindi l’attività di una rivista culturale come Antas dentro il circuito Sardex.net?

“La nostra prima partnership in sardex l’abbiamo siglata con lo Studio Dentistico Massaiu, che ha acquistato pubblicità per 6 numeri, in cambio lui avrà altri vantaggi. Il nostro obiettivo è quello di creare una vera e propria filiera di un prodotto editoriale, in cui lavorano editori, grafici, tipografie ed è possibile vendere o acquistare pubblicità e promozioni. Antas inoltre si vuole distinguere per la distribuzione. Infatti, potete trovare la rivista in vari locali, essendo presenti sul mercato da poco stiamo cercando continuamente partner, più delle edicole vogliamo individuare luoghi dove esporre la stessa rivista, per esempio nei B&B e negli alberghi. Inoltre, lavoriamo molto nelle fiere per farci conoscere. Un bella iniziativa che vorrei segnalare è che dal 2016 avvieremo un’importante sinergia con le scuole, insegneremo ai bambini come si lavora in una redazione e insieme costruiremo un giornale dove racconteremo la Sardegna vista dai più piccoli.”

Un’ultima curiosità: Simone Riggio viene interamente pagato in sardex. “L’ho voluto io”, ci confida, “per me è un orgoglio, e ci faccio anche la spesa”.

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