Un nuovo modello d’innovazione basato sulla reciprocità.
Adam Erik Arvidsson, Professore Associato di Sociologia all’Universtià di Milano e Direttore Scientifico al Rural Hub, Centro per l’Innovazione nella Nuova Economia Rurale, nel magazine della World Farmer’s Organisation parla della nascita di un terzo settore nell’ambito dell’agricoltura oltre le grosse multinazionali e le piccole aziende tradizionali: questo terzo settore è composto da giovani istruiti che stanno ritornando alla terra portando con se quell’innovazione data da molteplici strumenti, spesso open source, in un contesto di collaborazione e riscoperta etica e salutare del cibo e, più in generale, di un modello di vita che rimetta l’uomo e la comunità in primo piano.
Piccola, Associata ed Etica, questa è l’innovazione della Nuova Economia del Cibo, ci dice il professor Arvidsson; piccole come le vecchie aziende tradizionali che, spesso, grazie alle dimensioni ridotte possono gestire al meglio l’intero processo e garantire una qualità migliore del prodotto, ma enormemente grandi in termini di potenzialità grazie ad un modello di “fare rete” aperto e condiviso. Perchè questi giovani agricoltori per esempio usano molto il Web non solo per pubblicizzare la propria azienda o fare scambi commerciali, ma anche per condividere le proprie conoscenze perchè si possa migliorare tutti insieme, al fine di poter tornare ad un economia del cibo che sia sana e redditizia, dove la qualità od il rispetto della terra non siano più un qualcosa da mettere in secondo piano.
Iniziative come Open Source Ecology mettono online i disegni di macchine agricole economiche e chiunque può scaricare le specifiche per la costruzione di un trattore che in altra maniera costerebbe come una coupé da migliaia di dollari; oltretutto, tutti pssono contribuire e caricare i propri miglioramenti sui disegni disponibili o caricare nuovi progetti .Questo si chiama Open Hardware e si basa sui principi del Free e dell’ Open Source Software . Un altro esempio di tecnologia free molto usata è il microchip Arduino, un prodotto totalmente Made in Italy. Arduino è progettato fra le altre cose per mediare tra computer e processi meccanici in modo flessibile e versatile: usato in un infinità di ambienti diversi, ora viene utilizzato massicciamente anche nell’attuazione di sistemi avanzati di irrigazione o di gestione del bestiame su piccola scala ed a basso costo . Inoltre queste soluzioni sono condivise online, chiunque può usarle e chiunque può caricare miglioramenti . Insieme con le banche del seme , la conoscenza pubblica estende il tradizionale know-how diventando patrimonio di una conoscenza libera e comune.
Ma grazie ai nuovi strumenti tecnologici moderni sono tante le strade che si possono percorrere e che si stanno percorrendo; per esempio con i Social Media odierni le piccole aziende possono fare campagne pubblicitarie che una decina di anni fa avrebbero richiesto enormi budget, e permettono di creare un contatto diretto con i consumatori coinvolgendoli magari in prima persona, come alcune aziende degli Stati Uniti che addirittura permettono ai consumatori di pagare i prodotti lavorando un paio di giorni nella fattoria.
Allo stesso modo stanno nascendo sempre più prodotti alternativi ed innovativi in tutti i settori, come per esempio quello della finanza dove in alcuni casi sono nate delle vere e proprie monete complementari: un caso fra tutti è il Sardex, una moneta complementare che in Sardegna sta avendo un enorme successo come alternativa alle transazioni in Euro, permettendo alle imprese di lavorare anche quando la circolazione del denaro è scarsa.
Questo nuovo modello di innovazione basata su una concezione del mondo diverso, dove la reciprocità sta diventando un valore aggiunto, sta emergendo sempre più sebbene sia relativamente nuova, ed è difficile dire qualcosa di più preciso; tuttavia alcune caratteristiche chiave sembrano emergere abbastanza chiaramente: spesso l’uso comune di tali risorse lasciate “libere” vanno di pari passo con delle concezioni etiche di gestione, di cambio di paradigma, di una riappropriazione di un vecchio spirito comunitario che stava andando perduto, riscoprendo quell’enorme potere che hanno gli uomini quando decidono di lavorare insieme.