“L’impatto sull’attività economica Sarda è senza dubbio, dopo il modello WIR in Svizzera, il più importante d’Europa in un territorio di questa portata.”
A poco più di un anno è stato pubblicato il Report dove si parla anche di Sardex.net.
Dal Report “Mission d’étude sur les monnaies locales complémentaires et les systèmes d’échange locaux“, “Deplacement en Sardaigne” pag.8.
“Trasferta in Sardegna. Visita a Sardex.net.
Il Sardex è il nome della moneta complementare che serve ad agevolare gli scambi in tutta la Sardegna.
Lanciato nel 2009 per rivitalizzare l’economia locale in un periodo di crisi finanziaria, Sardex è stato sviluppato sul modello del Barter (che caraterizza miliardi di scambi negli Stati Uniti), un sistema di baratto/scambio fra imprese.
I responsabili di Sardex hanno incontrato il Groupe Ressource della Commissione Interministeriale nella primavera del 2014.
In questa occasione Sardex ha invitato la Commissione ad un grande incontro Europeo sulle monete complementari che ha avuto luogo a Cagliari il 18 e 19 Ottobre, (Mitzas, ndr).
In questa occasione abbiamo avuto modo di incontrare l’insieme degli attori coinvolti nel progetto Sardex ed alcuni rappresentanti politici del Consiglio Regionale Sardo.
La “dinamica” territoriale è concreta e riconosciuta dall’insieme degli attori e delle parti.
L’impatto sull’attività economica Sarda è senza dubbio, dopo il modello WIR in Svizzera, il più importante d’Europa in un territorio di questa portata.
Questi dati illustrano chiaramente quanto detto.
L’attività del Sardex nel 2014
Valore della transazioni : SRD 63.000.000 ( = € )
Valore dei beni e servizi a garanzia della massa monetaria : € 34.000.000
Numero delle aziende : 3.000
Numero dipendenti con un Conto Sardex : 1.100
Siamo inoltre intervenuti nel corso del convegno per discutere il lavoro della commissione e confrontarci con la realtà italiana, in particolare col progetto di legge sulle monete complementari in corso in Italia.
Infine, l’incontro è stato anche un occasione per conoscere altri partner europei che si sono riuniti per condividere le loro esperienze nell’ambito di un Progetto Europeo condiviso.
Così abbiamo potuto conoscere l’esperienza inglese (Bristol), quella spagnola (Catalogna) e quella olandese.”