Paolo Cabriolu, MusicArtservice: «Sardex è un'isola felice su cui naufragare»

L’azienda offre un’ampia gamma di servizi che sono apprezzati e richiesti tanto all’interno quanto all’esterno del Circuito e, grazie alla rete, ha fatto fronte a spese e investimenti altrimenti difficili da affrontare.

Paolo Cabriolu è il titolare di MusicArtservice, ditta individuale che ha creato nel 2003 dopo aver maturato una notevole esperienza nei settori della musica e dello spettacolo. L’azienda è un service audio, video e luci in continua evoluzione; le nuove tecniche sono una costante e il passaggio dal sistema analogico a quello digitale ha rivoluzionato ogni assetto produttivo.

MusicArtservice si trova a Vallermosa, paese di duemila abitanti in provincia di Cagliari. «Ci occupiamo di noleggio e allestimenti audio, video e luci per concerti, eventi e convention. Oltre a questo effettuiamo la vendita sia all’ingrosso che al dettaglio di apparecchiature ma siamo anche assistenti, rivenditori e rappresentanti di servizi. Facciamo fronte a richieste di ogni tipo: dagli allestimenti audio per le chiese a quelli per hotel, negozi e bar». Un ampio ventaglio di offerte, molto richieste anche all’interno del Circuito Sardex.net: «I nostri clienti sono i più disparati, dai dentisti alle associazioni culturali fino alle classiche PMI. Se passate all’Exmà, a Cagliari, potrete vedere l’impianto audio interamente fatto da me e dai miei collaboratori. Un altro partner commerciale importante è EjaTV, a cui forniamo le attrezzature audio e luci».

MusicArtservice-sardexPoco prima dell’intervista, Cabriolu ha inviato un preventivo per la realizzazione di un impianto di diffusione a un negozio di abbigliamento iscritto al Circuito.

«Dentro Sardex.net – sottolinea – posso spendere i crediti in qualsiasi modo e facilmente. Li ho utilizzati per la manutenzione dei mezzi, per fare un po’ di pubblicità, per comprare le divise da lavoro, per aggiustare i computer e seguire corsi di formazione. In questo momento la necessità è quella di costruire un capannone, ne parlerò coi broker».

Esperienza, quella all’interno del Circuito, nata quasi per caso quattro anni fa. «Un cliente mi aveva chiesto un preventivo per uno spettacolo, e una volta ricevuta conferma, mi son sentito dire che mi avrebbero potuto pagare in euro, ma avrebbero preferito farlo in Sardex. Non avevo idea di questa nuova modalità fino a quando non mi è arrivato il bonifico. All’inizio le aziende erano poche e bisognava essere quasi dei visionari per aderire al network».

Allo stato attuale, la moneta complementare incide intorno al 20% del fatturato totale dell’aziendaMentre parliamo, arriva la conferma per il preventivo inviato a Loi Abbigliamento. «Sai che mi ha scritto nella mail? Mi raccomando, fammi pagare al 100% in sardex. Ecco, io penso che Sardex sia un’isola felice su cui naufragare. Abbiamo avuto la possibilità di fare delle cose che altrimenti non avremmo potuto, e chi si accorge di questa invenzione non può trarne che benefici. Dopo tanti anni dentro il Circuito, molte cose diventano automatiche, non c’è neanche più bisogno di dire ‘pago in sardex’».

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