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A Maratea la storia di Sardex, il sistema operativo locale che connette imprese e intelligenze

Sardex tra i protagonisti di HEROES, la manifestazione dedicata all’innovazione che si è svolta nei giorni scorsi a Maratea in Basilicata. Oltre 500 partecipanti e più di 160 ospiti nazionali e internazionali hanno animato il primo Euro-Mediterranean Coinovation Festival dove creativi, imprenditori, investitori, decisori di strategie politiche hanno dialogato sui temi legati al futuro e all’innovazione. Circa 90 le iniziative che si sono susseguite durante la tre giorni con approfondimenti su crowdinvesting, digital skills, marketing collaborativo, big data e fintech.

Proprio su quest’ultimo aspetto è intervenuto Nicola Pirina, direttore generale di Sardex S.p.A., che ha posto l’accento sulla fiducia, valore essenziale per le imprese in un processo di lungo periodo come quello attuale caratterizzato dal susseguirsi tumultuoso di cambiamenti. «Abbiamo raccontato perché e come è possibile costruire in Sardegna e in altre dieci regioni italiane un’economia locale di sostegno a quella già presente, ciò che noi chiamiamo sistema operativo locale. Stiamo parlando di un’architettura che permette di attivare le connessioni sinaptiche nei territori».

Nato in Sardegna nel 2010, in sei anni di attività il Circuito di Credito Commerciale è riuscito a riconnettere moltissime realtà produttive dando loro strumenti di pagamento e di credito paralleli e complementari a quelli tradizionali. Attualmente conta oltre 3500 aderenti tra professionisti e imprese che, grazie a questa scelta, hanno incrementato fatturato e clienti sfruttando il loro potenziale inespresso e trovando nella rete un valido supporto al loro business.

Decine di milioni di euro di beni e servizi che non avrebbero avuto spazio nel mercato tradizionale sono stati venduti e acquistati in Sardex.net, trasformando perdite di profitto e mancati guadagni in risparmio e migliore qualità della vita. Nei primi otto mesi del 2016 le transazioni nel territorio regionale hanno superato i 50 milioni di euro equivalenti.

«Il modello è stato replicato in numerose regioni italiane, coinvolgendo oltre 7 mila imprese, vogliamo arrivare presto anche in Basilicata. Il nostro obiettivo  -ha chiarito Pirina – è aiutare le pmi locali ad attivare un circolo virtuoso nel quale beni, servizi e soprattutto intelligenze, il vero giacimento abbondante del nostro Paese, siano finalmente in relazione. Ci sono tanti eroi, tanti visionari sui territori che però spesso sono isolati, i Circuiti creano i presupposti per fare in modo che entrino in contatto tra loro iniziando un percorso di collaborazione».

Nel corso del meeting è stato dato ampio spazio anche alle startup con l’Heroes Prize Competition. Hanno risposto alla chiamata in 195, 47 quelle che hanno partecipato alla gara presentando il proprio progetto nel corso delle Pitch Competition che si sono svolte nei primi due giorni dell’evento; 5 le finaliste, protagoniste di un pranzo molto particolare in cui DOVEVANO convincere le famiglie marateote circa la bontà della propria idea. La vincitrice, dbGLOVE, si è aggiudicata un premio in denaro e in servizi messo a disposizione grazie agli sponsor.

L’iniziativa è stata promossa dall’associazione A Mezzogiorno, in collaborazione con Scai Comunicazione srl, Osservatorio di Ricerca E20 – Entrepreneurship Education, UNIMED – Unione delle Università del Mediterraneo, Regione Basilicata, Sviluppo Basilicata, Camera di Commercio di Potenza, CNR Imaa, Fondazione Homo Ex Machina, Fondazione Eni Enrico Mattei, Prioritalia, Banca Popolare di Bari, Rabite Bus, Aruba, Atomica, Bosch, Calia Italia, EY, Frigerio, Microsoft, Teamleader e TIM attraverso il progetto BUL.

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