Manuelle Mureddu di sé stesso scrive che “è nato a Nùoro nel 1980. Autore di fumetti, illustra e scrive libri. È stato il primo professionista a pubblicare con continuità storie scritte e disegnate in sardo. Ha sviscerato nella forma, ricreando e modellando sostanza, i miti nuragici, giudicali e contemporanei della Sardegna. Ha illustrato decine di pubblicazioni per le più importanti case editrici, tra cui Arbarèe – Contos de sa Terra de s’Arbore.”
A Roma ha studiato presso la scuola internazionale di comics, poi è tornato a vivere nella capitale della Barbagia, dove tiene laboratori di fumetto e ha iniziato una collaborazione col MAN. A Marzo, proprio nel museo nuorese, ha promosso, in seguito all’attentato di Parigi, l’iniziativa Deo soe Charlie. Incontro con la satira, insieme ad Alessio Spataro e a Bruno Olivieri. “Non mi era mai capitato che un direttore di un museo mi chiamasse per organizzare io stesso un evento. Devo dire che ha avuto un grande riscontro di pubblico e in particolare sono stati molto partecipati i laboratori sulla satira con i bambini. Abbiamo cercato di gettare ponti, di spiegare agli altri ciò che è poco conosciuto.”
Oi Mama è un libro sulla difficile libertà di essere, sono cinque storie fatte di contraddizioni, di persone spesso con una direzione non chiara, che non racconta, come successo con Arbarèe, grandi storie successe in Sardegna ma storie affascinanti, piccole e quasi senza importanza. Sono proprio le storie più piccole avvenute in Sardegna però, quelle che hanno i semi dell’universalità, perché sono storie che possono parlare a chiunque.”
Io sono un essere umano, uno che racconta storie, e la mia maniera per raccontare sono i fumetti. Scrivo anche ma la gran parte del mio operare sono fumetti e illustrazioni. Sono un autore di fumetti. Ho cercato una risposta all’esigenza che avevo di far dei fumetti che mi sarebbe piaciuto leggere, e che ho dovuto immaginare perché non c’erano.
Il mio lavoro di artigiano è quello di fare l’illustratore. Tratto con molto rispetto la mia dimensione di lavoratore, sto attento quando prendo i lavori, non mi nascondo dietro a nomignoli, ma firmo ogni lavoro col mio nome, da illustrazioni per aziende a progetti editoriali, come la carta VIR per Lìberos. Ultimamente tengo con regolarità convegni e lezioni di storia dell’immagine e dell’identificazione artistica.”
Manuelle Mureddu ha una serie di progetti in cantiere, quindi non ne parla. A breve andrà in stampa un libro sui 100 anni della Brigata Sassari, dove si è occupato della parte grafica. “Sento molto forte l’appartenenza ai lavoratori, al mio mestiere, perché una cosa è darsi il vezzo di artista, altra è campare nel mondo. Voglio assumermi anche la responsabilità di lavorare con persone che la pensano diversamente, infatti questo libro mi ha creato travaglio per via della mia coscienza storica sarda, nonostante ciò l’ho accettato perché ho chiaro il mio ruolo di lavoratore.”
Il 28 aprile, per Sa die de Sa Sardigna, chi è a Cagliari potrà vederlo all’opera alla fiera internazionale della Sardegna con il cantante Diablo, dove farà una sessione di disegno dal vivo!
(Foto di Alessandro Cani)